Il turismo è il futuro della Campania

Senza preamboli: il futuro appartiene alla Campania e ai campani se crederemo nella bellezza della nostra terra e ci impegneremo per sfruttarne tutto l’immenso potenziale turistico.

Scelgo la Campania!

La nostra regione non è fatta di sole distorsioni, ma, soprattutto, di paesaggi, tradizioni e storia. La nostra regione è l’eredità dei sanniti, dei romani, dei greci e dei normanni che la scelsero per le condizioni ambientali favorevoli.

Ancora oggi la scelta ricade su di noi. Secondo il XXII Rapporto sul Turismo italiano, curato dal Cnr-Iriss, nel triennio 2016-2018, la Campania è stata la prima regione del Mezzogiorno per flussi turistici, collezionando un tasso di arrivi medio annuo pari al 5,2%, più alto rispetto a quello nazionale del 3,1%.

L’Impatto del settore turistico

Numeri questi che fanno ben sperare perché l’impatto che ha il turismo sullo sviluppo dell’economia locale è fondamentale.

Secondo il World Travel & Tourism Council, nel 2017 il contributo diretto al PIL nazionale del settore “Viaggi e Turismo” è stato pari al 4,6% (77,3 miliardi di euro), se considerassimo anche l’indotto arriveremmo intorno all’11,3% del PIL stesso.

Quindi è cruciale per le regioni sfruttare al massimo i territori a disposizione, considerando anche i cambiamenti del mercato interessato alle aree più remote, all’avanguardia digitale, a nuove forme di turismo.
Dobbiamo prevedere nuove politiche e strategie di promozione dell’offerta turistica.

Alcune criticità

Se approfondiamo il rapporto del Cnr, notiamo che nonostante godiamo di 6 siti UNESCO, 18 spiagge bandiere blu e 17 comuni con almeno uno stabilimento termale, abbiamo attirato flussi turistici la cui incidenza sul totale nazionale è inferiore a quella delle relative strutture.

E la maggiore concentrazione di questi flussi e dei posti letto si è concentrata in maniera quasi anomala nelle aree costiere in provincia di Napoli (64,4%) e Salerno (29,5%), presentando un rischio di massificazione in questi territori e un’eccessiva marginalizzazione delle aree interne.

Overtourism e provincia scollata

L’overtourism, il turismo urbano mal gestito, è un fenomeno che impatta sull’equilibrio socioculturale dei territori, soprattutto nei centri urbani, interessati da continui processi di riqualificazione e dal platform capitalism (affitti brevi). L’effetto indesiderato è spesso la gentrification, l’alterazione delle dinamiche insediative che intaccano il tessuto sociale e culturale dei luoghi con una conseguente perdita di identità delle città.

A ciò fa da contraltare una provincia scollata, che nonostante il potenziale culturale resta poco attrattiva. Troppi comuni minori o mancano di infrastrutture, o sono scarsamente valorizzati e non riescono a contribuire allo sviluppo economico. Pensate alla provincia di Caserta che pesa sugli arrivi in Campania solo per il 4%, anche offrendo un pacchetto unico di possibilità proprio come Pozzuoli e tante altre realtà.

 

Motivi e prospettive future

Queste difficoltà derivano da un’interazione inesistente tra industria del turismo, partner locali e amministrazione centrale. La gestione in questo campo della Regione Campania è apparsa deficitaria, con i privati dispersi in un sistema normativo macchinoso.

Urge un disegno di riorganizzazione della governance del “sistema turistico”, basato sul partenariato pubblico-privato. Traducendo le strategie elaborate a livello istituzionale in interventi rivolti a tutti coloro che operano nel settore.

Un modello organizzativo del territorio che veda la nascita di sistemi turistici locali efficienti (STL). Sinergie tra enti, operatori privati e altri soggetti pubblici, che permettano: lo sviluppo, il potenziamento e la conoscenza di tante risorse bisognose di collegamenti e gestione; la nascita di servizi di mobilità condivisa (car sharing); l’armonizzazione di modalità di gestione integrata delle funzioni di informazione, accoglienza, promozione e commercializzazione; la crescita nell’uso del digitale e la lotta all’abusivismo.

Unendo tutte le parti in causa coglieremo al meglio una grossa opportunità per l’economia locale. Pubblico e privato che si fondono per il bene della Regione, le forze di entrambe le parti che sostengono l’intero territorio campano. Nuove politiche turistiche che metteranno il futuro nelle mani della Campania tutta.